
Dallo spettacolo alla politica, dalla moda alla pubblicità: l’uso di simboli religiosi funzionali alla costruzione di messaggi e prodotti è in continuo mutamento da più di un secolo, mentre la collocazione originaria di questi riferimenti entro il campo spirituale passa in secondo piano.
A questo link un articolo del prof. Carlo Nardella (Unimi) – PI del progetto Re-Public – apparso su mondoeconomico.eu che prova a riflettere sulla proliferazione di simboli religiosi in “contesti non religiosi”.